Leadership inclusiva e welfare: il nuovo modello di azienda

Come ogni momento di crisi, anche la pandemia è stata, e continua a essere, un’ottima opportunità di apprendimento e di miglioramento. Sono cambiati i modelli e la scala di valori e alle gerarchie aziendali ingessate e rigide ora si preferiscono leader inclusivi, che sappiano riconnettere le proprie persone allo scopo e ai valori aziendali.

Vediamo come i nuovi modelli aziendali possono portare a un maggiore livello di soddisfazione e produttività.

Produttività e soddisfazione: due parametri strettamente legati.

Quando un dipendente non sviluppa un senso di appartenenza all’azienda e ai suoi valori, difficilmente la sua produttività sarà elevata: perderà motivazione, non curerà le relazioni coi colleghi e il suo grado di soddisfazione sarà davvero molto basso. È in una situazione come questa che una nuova leadership inclusiva, derivante dalla consapevolezza dei nostri bias cognitivi, può motivare il team e arrivare a costruire un modello aziendale performante, basato sull’empatia e sulla conoscenza e la valorizzazione della diversità..

Naturalmente, i modelli di DE&I (Diversity, Equity & Inclusion), andranno praticati con costanza, su più livelli e in modo consapevole.

I vantaggi di essere un’azienda inclusiva.

In una ricerca di Deloitte pre-pandemia già si evidenziava come le aziende più inclusive fossero 6 volte più innovative e adattive e 3 volte più performanti e con un profitto doppio rispetto alle altre.

Un team con un leader inclusivo si sente apprezzato, coinvolto e ascoltato fino al 70% in più che in un normale team di lavoro: ciò comporta un miglioramento della performance individuale (+17%) e un miglioramento della qualità delle decisioni (+20%) oltre a un +29% della collaborazione all’interno del team.

Con la pandemia le esigenze di sentirsi apprezzati, coinvolti e motivati sono aumentate e la valorizzazione delle diversità e un welfare aziendale attento e inclusivo sono diventati una necessità. Non solo per mantenere la workforce, ma anche per attrarre i talenti delle nuove generazioni, sempre meno conquistate dai lauti guadagni se questi non corrispondono a un benessere generale e alla flessibilità lavorativa.

Cosa significa essere inclusivi.

Spesso l'inclusività rischia di essere di facciata, se non è supportata da una vision e una mission aziendali coerenti, da un welfare aziendale sempre più orientato alla valorizzazione del work-life balance e da leader attenti e aperti alle diversità culturali.

Inclusività, in azienda, è costruire ponti, in modo che tutti si sentano apprezzati come persone e non catalogati per le loro caratteristiche peculiari. La diversità, di genere, di stato sociale e anche di capacità, devono diventare una caratteristica di unicità da valorizzare, indipendentemente dalle logiche di buonismo e di pietismo. In azienda dovrebbero esistere solo persone, apprezzate per le loro caratteristiche uniche e non giudicate per le loro diversità.

Fin dalla sua fondazione S&you ha sempre avuto un occhio di riguardo per le tematiche della DE&I, cercando di valorizzare i talenti dei propri dipendenti e delle risorse che vengono via via selezionate.