L’azienda felice e il ruolo prezioso del CHO

Sempre più aziende stanno inserendo nei loro organigrammi la figura del CHO, Chief Happiness Officer, ma di cosa si occupa in pratica? Come influisce la felicità sulla produttività dei dipendenti?

Questa nuova figura manageriale nasce dall’esigenza di generare sempre maggiore benessere anche sul posto di lavoro. Allenare la felicità come competenza che si può acquisire, aiuta a vivere la giornata di lavoro in modo più sereno e a migliorare anche il work-life balance.

Vediamo insieme, dunque, quali sono le caratteristiche e i compiti di un CHO e perché è utile averne uno in azienda.

Quali sono le caratteristiche per essere certificato come CHO.(*)

La figura del Chief Happiness Officer è principalmente quella di un leader, positivo e innovativo, che è stato certificato per 8 competenze base.

Ciascuno dei manager in azienda, dall’HR fino anche a titolare, può ottenere la certificazione di CHO, l’importante è che dimostri di possedere un pensiero positivo e strategico, che sappia leggere i principali scenari politici ed economici, ma sempre in chiave di organizzazione positiva. Ma non solo, un Chief Happiness Officer deve anche saper guardare dentro l’azienda, capire le persone che ci lavorano e individuare i modelli culturali virtuosi da incentivare. Grazie a queste capacità, sarà in grado di elaborare una gestione dei comportamenti congruenti con i valori aziendali.

Per poter essere di esempio, dovrà per primo coltivare il proprio sé e la propria felicità per poi proporre ed implementare modelli di Leadership Positiva.

Sarà, quindi in grado di individuare le pratiche più adatte per diffondere, in azienda, ma anche tra clienti e fornitori, benessere e positività.

La sua visione strategica avrà anche effetti sui principali processi di gestione delle persone e, portando a tutti i livelli aziendali l’applicazione della scienza della felicità, influenzerà in modo costruttivo e positivo il benessere di tutti e, di conseguenza, aumenterà la produttività.

I vantaggi di avere un “manager della felicità” in azienda.

L’idea di portare benessere e felicità in azienda è un vero e proprio cambiamento culturale che ciascuno di noi deve attraversare. La figura del CHO, di sicuro, può agevolare questo cambiamento e renderlo operativo e pratico.

Stime dell’OMS parlano di un 87% di dipendenti nel mondo demotivati e in ansia quando devono rientrare la lavoro dopo il week end. Non si riconoscono nei valori aziendali e vivono il tempo speso in ufficio come una vera tortura. Tra minore produttività e spese sanitarie per combattere ansia e depressione, un lavoratore non felice costa 16k euro l’anno!

Il supporto di un Chief Happiness Officer può ribaltare questa situazione rendendo l’ambiente di lavoro piacevole e stimolante, creando complicità, e non rivalità, tra i dipendenti e migliorando, in generale, la percezione delle ore spese in ufficio.

Tutto questo, concretamente, ottimizza anche le performance dei lavoratori che, motivati e allineati coi valori aziendali, interagiscono positivamente tra di loro e con i manager per perseguire un obiettivo comune.

Se stai pensando di far entrare la felicità nella tua azienda, contattaci e troveremo la persona giusta per te!

(*) La certificazione italiana sulle 8 competenze del CHO viene rilasciata da IIPO (Italian Institute for Positive Organizations).