Gratitudine: una skill preziosa anche al lavoro!

A ciascuno di noi piace essere gratificati. A volte basta un grazie per un compito ben svolto, una “pacca sulla spalla” per farci sentire meglio… e renderci più soddisfatti e produttivi.

Infatti non è solo lo stipendio il motivo per cui mettiamo in gioco la nostra professionalità, ma lavorare in un ambiente sereno e riconoscente può fare una grande differenza.

La cultura della gratitudine in azienda.

La gratitudine non dovrebbe però essere un’iniziativa isolata, quanto una cultura aziendale diffusa.

Soprattutto ora che, con la pandemia, sono notevolmente aumentati i livelli di stress, non solo sul posto di lavoro, ma anche nell’ambiente domestico.

Gesti gentili e riconoscenza possono essere un buon antidoto contro questa situazione.

Sicuramente lo smart working ha contribuito ad allontanare i colleghi e a spezzare quello spirito unitario di appartenenza che contraddistingue un gruppo ben affiatato. Sarà compito del leader, quindi, tornare a far sentire tutti a proprio agio in azienda, ma soprattutto a far sentire tutti importanti, riconoscendo i meriti di ciascuno, non solo dal punto di vista economico.

Essere grati, ma in modo autentico.

Esprimere gratitudine è un’azione molto potente ed efficace, ma deve essere fatta in modo autentico. Non basta ringraziare i dipendenti perché qualche coach ci ha detto che funziona. Bisogna farlo con convinzione e col cuore.

La gratitudine è un sentimento e, come tale, viene percepito dalla parte più istintuale del nostro cervello. Se il vostro ringraziamento viene percepito come affettato, c’è il rischio che abbia l’effetto contrario, perché può essere interpretato come una presa in giro.

Dire grazie per costruire un’azienda con basi solide.

Le aziende non sono solo budget e attrezzature, ma sono fatte soprattutto dalle persone che ci lavorano. Un ambiente di lavoro felice e sereno aumenta il piacere di lavorarci e ciascuno sarà spinto a fare del suo meglio per non alterare questo gradevole equilibrio.

Per questo molte aziende hanno anche adottato una figura ad hoc nel loro organigramma, il CHO, Chief Happines Officer, che si prende cura del benessere psicofisico dei dipendenti.

Ora siamo ritornati in azienda ed essere grati, di persona, è sempre molto più semplice ed empatico. Ma lo smart working potrebbe tornare da un momento all’altro. Quindi, non dimentichiamo che anche da remoto possiamo stare vicini ai nostri dipendenti e farli sentire importanti. Anche solo con una telefonata, una mail, un grazie.