Le donne e le STEM: il gender gap tecnologico

La discriminazione di genere nel mondo del lavoro è un tema di interesse mondiale che è particolarmente evidente nel settore dell’Information Technologies e delle aree scientifico tecnologiche, meglio note come STEM.

Cerchiamo di capire su che radici si fonda questo squilibrio e cosa possiamo fare per ridurre il gap.

Perché le donne non intraprendono professioni ad alto contenuto scientifico e tecnologico?

Secondo le statistiche del Global Gender Report 2020 del World Economic Forum, lo studio che ogni anno fa il punto sulle disparità di genere, si evidenzia che, in Italia, il gap è maggiormente presente nel settore dell’ICT ed in particolare nelle aree emergenti, come, l’ingegneria, la gestione dati, l’intelligenza artificiale e il cloud computing.

L’ampiezza di questo divario potrebbe essere imputabile a una molteplicità di cause, tra cui:

  • Stereotipi culturali sulle professioni ICT: spesso durante il percorso scolastico non viene creato un contesto aperto e inclusivo che dia la giusta attenzione all’interesse delle alunne verso le materie STEM, etichettate come discipline non adatte ad essere studiate dalle bambine e ragazze.
  • Condizioni dell’ICT poco interessanti: il mercato del lavoro che non riesce ad attrarre le donne.

La trasformazione digitale e il moltiplicarsi dei posti di lavoro “tecnologici”.

Con l’avvento dell’industria 4.0 si stima che i posti di lavoro legati all’informatica e alla tecnologia cresceranno esponenzialmente, non solo nel settore dell’ICT ma in tutti i settori produttivi in trasformazione digitale. Per cui si rende necessario sensibilizzare le istituzioni, le scuole, le imprese sulle necessità di avere un numero maggiore di donne esperte nell’informatica e di promuovere misure concrete per attrarre le ragazze a intraprendere studi e una carriera professionale in questo campo.

Academy S&you

Una delle iniziative intraprese da S&you in questo senso sono i nostri progetti di Academy ICT.

Sono progetti di formazione e inserimento lavorativo dedicati a giovani laureandi e laureati in discipline tecnico scientifiche e finalizzati a far acquisire le competenze richieste dal mondo del lavoro. La maggior parte di queste opportunità però sono dedicate a giovani che possiedono già una base tecnica scientifica.

Come avvicinare donne e tecnologia?

Come possiamo fare, dunque, per migliorare il rapporto tra il mondo femminile e la tecnologia eliminando il digital gender gap?

Interessante sarebbeattrarre anche “umaniste”, ovvero laureande e laureate in materie umanistiche, con opportunità formative che consentano loro di acquisire competenze tecniche spendibili nel mercato ICT.

Infatti il connubio tra competenze tecniche e cultura umanistica è essenziale per muoversi in un contesto di grande trasformazione mantenendo come valore fondante un approccio people-first.

Le aziende che al loro interno presentano team multidisciplinari, godono del vantaggio di rafforzare la capacità di problem solving, di una maggiore creatività e hanno la possibilità di creare prodotti e servizi sempre più innovativi.

Per le più giovani ancora iscritte al liceo, si rende necessario intraprendere iniziative per incoraggiarle a superare il pregiudizio di genere utilizzando sia dei modelli di ruolo femminili che, con le loro testimonianze, le informino e le persuadano a non abbandonare i loro interessi per le materie tecnico scientifiche, sia la promozione di attività di orientamento nelle scelte formative e lavorative favorendo esperienze pratiche ed esercizi concreti in materie STEM.

Un ruolo fondamentale, a mio avviso, spetterebbe alle risorse umane che, con istituzioni e partnership sempre più strategiche e vincenti, dovrebbero proporre alle donne iniziative volte ad offrire nuovi spazi nel mondo del lavoro nel mercato Hi-Tech.

A cura di Carla Buscema HR Recruiter ICT S&you