INTELLIGENZA ARTIFICIALE, IL NUOVO CHE AVANZA NON FA PAURA

Ricordate il prologo di “2001 Odissea nello spazio”? Un monolite che si staglia in un mondo primordiale dà il via all’evoluzione, ispirando innovazione e creatività. Con le debite proporzioni, il capolavoro di Stanley Kubrick anticipa una tematica di strettissima attualità, raccontando in tempi non sospetti (1968) le conquiste dell’avanguardia tecnologica, senza fare sconti ai rischi legati allo sviluppo di un’intelligenza artificiale ancora relegata al genere della fantascienza.

Oggi l’IA è cronaca quotidiana, una realtà destinata ad incidere concretamente nelle nostre vite. Domotica, comunicazioni, sicurezza e burocrazia. Sono tanti i settori destinati a profonde trasformazioni, con un grande denominatore comune: il mondo del lavoro e delle professioni.

Spauracchio o nuove opportunità?

L’intelligenza artificiale è sulla bocca di tutti, nonostante il suo sviluppo sia frutto di anni di ricerca, è con Chat Gpt che si è scoperchiato il vaso di Pandora. Un Chat Bot che ha eliminato molti passaggi tra utenza e prodotto/servizio finale. Chiunque oggi può realizzare un elaborato, una presentazione, finanche un business plan. Perché semplicemente lo fa la macchina per te. Non serve partire dalla rivoluzione industriale, dall’introduzione della catena di montaggio o dall’avvento dei computer. L’impatto della robotica prima e dell’IA poi è destinata a stravolgere il mondo del lavoro come e più dei grandi passaggi epocali che hanno scandito i secoli precedenti. Perché le potenzialità di questa tecnologia sono potenzialmente illimitate, come pure le applicazioni su tutti i contesti e le professioni. Una trasformazione inevitabile, che richiama nuove competenze e continui aggiornamenti professionali.

Il futuro non ci spaventa

Con l’IA cambiano i processi, i tempi e le modalità lavorative. Uno stravolgimento che ha ingenerato timori e malumori rispetto al futuro di alcune mansioni, se non addirittura al possibile superamento di alcune categorie.

Certamente gli orizzonti digitali stanno modificando il panorama lavorativo, ma non per questo algoritmi e automazioni possono fare a meno del fattore umano, anzi. In epoca artificiale le grandi aziende, big tech in primis, cercano candidati dalla formazione classica e umanistica. Questo perché in una società votata alla comunicazione è di fondamentale importanza che il messaggio o il contenuto giunga con chiarezza ed efficacia. Ad oggi, quindi, non ci sono professioni in via di estinzione. Se mai, il progresso verticale degli ultimi anni ha lanciato sul mercato nuove figure, sempre più richieste dal mondo delle imprese e da un ecosistema aziendale che, in tempo di mercato digitale e società globale, non può permettersi di restare indietro.

Le proiezioni internazionali

Secondo l’ultimo studio del World economic Forum l’intelligenza artificiale è destinata a sostituire 85 milioni di posti di lavoro entro la fine del 2005. Ad una prima lettura, gli esperti della comunità economica sembrano dare ragione ai più pessimisti. Durante lo stesso periodo, però, la rivoluzione digitale consentirà di creare 97 milioni di nuovi impieghi o professioni.

I lavori del futuro secondo il world economic forum

Ecco le nuove job description che potremo osservare o indicare sui biglietti da visita (rigorosamente digitali) dal prossimo anno:

Machine Learning Specialist: analisi dei dati tramite metodi matematico-computazionali avanzati e non solo, un Machine Learning Engineer è responsabile anche della valutazione delle prestazioni dei modelli e dell’ottimizzazione aziendale rivolta a garantire risultati accurati e affidabili.

AI Engineer: l’ingegnere dell’Intelligenza Artificiale sviluppa e implementa servizi e soluzioni di machine learning, apprendimento automatico e deep learning. Collabora con team multidisciplinari e identifica le opportunità di utilizzo dell’IA per ottimizzare l’efficienza operativa. Sviluppare analisi predittive dei dati e fornire un supporto decisionale strategico ai vertici aziendali.

Cyber Security Analyst: il Cyber Security Analyst è una delle figure professionali più ricercate, tanto da ricoprire spesso anche il ruolo di responsabile della sicurezza digitale, proteggendo le imprese da minacce e attacchi informatici. Si occupa della protezione delle infrastrutture IT e dell’implementazione di sistemi di protezione e controllo, ma è chiamato anche a gestire le violazioni di sicurezza, investigando la natura degli attacchi e ripristinando i sistemi colpiti con l’utilizzo di specifici security tool.

Artificial Intelligence Ethicist: l’Artificial Intelligence Ethicist è un esperto che opera nel campo nell’etica dell’Intelligenza Artificiale. Si occupa di valutare gli impatti sociali e legali dell’IA, sviluppando linee guida per un uso responsabile delle nuove tecnologie digitali nel rispetto della privacy del personale, rispettando i valori fondamentali e generando un impatto positivo sulla società.

Data Scientist: il Data Scientist è un esperto di analisi, monitoraggio e interpretazione dei big data. Un ruolo essenziale alle aziende per comprendere l’evoluzione del mercato, migliorare il rapporto con utenti e consumatori. Opera con le più recenti tecnologie per la gestione e catalogazione dei dati, aiutando le aziende a prendere decisioni più mirate, basate su dati concreti.

Specialista della trasformazione digitale: l’introduzione delle nuove tecnologie digitali e dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro richiama a nuovi ruoli e responsabilità, tra cui lo specialista della trasformazione digitale. Questi professionisti guidano l’implementazione di processi di digital transition in diversi tipi di organizzazioni aziendali, consentendo l’adozione di un approccio innovativo nel creare modelli di business basati sull’applicazione strategica delle nuove tecnologie.