Guido Stratta e la leadership gentile

Guido Stratta, torinese, si occupa di risorse umane da sempre e quasi da sempre lo fa in Enel, uno dei principali operatori nel settore energia.
Dal 2020, in piena pandemia, è Direttore People and Organization del Gruppo.
Questo periodo storico particolarmente complesso lo ha fatto riflettere su vari aspetti della sua professione e gli ha aperto una nuova visione del rapporto con i dipendenti e dell’organizzazione del lavoro, portandolo a sviluppare un modello di leadership “gentile”.
Gentile non significa debole!
La sua esperienza in piena pandemia ha dato a Stratta una grande consapevolezza: i dipendenti, tutti i dipendenti di un’azienda, hanno dimostrato una grande resilienza, sapendosi adattare al cambiamento. Ma hanno anche imparato a valorizzare i rapporti umani e le relazioni.
Sarebbe un peccato se, finito il periodo di emergenza, si tornasse di nuovo alle vecchie abitudini senza capitalizzare tutto ciò che l’isolamento e la pandemia ci hanno insegnato.
Ha cominciato, dunque, a riprogettare i rapporti tra leadership e collaborazione, tra talento delle persone e aree aziendali, facendo in modo che fosse sempre più improntato alla gentilezza.
Gentilezza che non significa debolezza, ma empatia, soft skill, cura e potenziamento delle persone.
La leadership gentile parte dalla cura delle persone.
Un manager, un leader gentile, parte, innanzitutto, dalla cura delle persone con cui lavora. Ma non si tratta di una cura assistenziale, quanto proattiva.
Dare ascolto e aiutare le persone a cogliere le opportunità della trasformazione che stiamo vivendo è la chiave di volta che contribuisce a creare un clima di lavoro sempre più sereno nel quale le persone si sentano responsabilizzate e autonome.
Il ruolo del manager diventa, dunque, quello di accompagnare le persone nel percorso professionale e consentire a ciascuno di mettere in campo le proprie passioni, aiutando singoli e team a posizionarsi nel contesto che consenta loro di far fiorire i propri talenti.
Occuparsi delle persone parte da una sintonia empatica con loro: la capacità di ascoltare, la capacità di vedere all’interno e scoprire il talento che c’è, con la consapevolezza che tutte le persone hanno un dono.
I vantaggi di portare in azienda un modello gentile di leadership.
Siamo sempre stati abituati a pensare che lavoro e passione non potessero coesistere in un’unica attività: il lavoro era quello che serviva per guadagnare i soldi per vivere, ma il benessere personale andava ricercato nelle passioni, che non erano certo “roba da ufficio”.
L'esperienza della pandemia, nella sua profonda drammaticità, ci ha lasciato anche delle nuove consapevolezze. Una di queste è proprio la riflessione sul tema di conciliare lavoro e passioni. E in un’azienda che ha fatto suo il modello di leadership gentile, se una persona sa dove deve arrivare, allora le si spiana la strada per favorire gli incontri e le relazioni, all’interno delle organizzazioni, che potranno accompagnarla verso le sue passioni.
Questo è possibile anche perché le persone lavorano in un mondo sempre più flessibile, dove riescono a trovare modelli e opportunità per valorizzare il proprio talento.
Abbracciare un modello di leadership gentile, che mette la persona al centro è per Stratta l’unica via percorribile dopo gli sconvolgimenti a cui ci ha messo di fronte l’emergenza sanitaria. Ma una volta percorsa la strada della gentilezza, i benefici, professionali ed umani, ricadranno su tutti i livelli aziendali, portando benessere, migliorando le relazioni e, perché no, migliorando la produttività. Ma sempre con la persona al centro.