AZIENDE DI FAMIGLIA, IL MADE IN ITALY DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE
Si fa presto a dire “azienda di famiglia”. Molti luoghi comuni assimilano questa tipologia d’impresa ad una sorta di “patrimonio”, ereditato e tramandato di generazione in generazione. La realtà è molto diversa e ben più complessa di un semplice diritto di nascita. Anzi, la strada per garantire stabilità e longevità all’impresa ereditata passa da una pianificazione mirata, regole precise e un senso di responsabilità pari a quello di appartenenza.
I giovani sono una risorsa, per la famiglia e per l’azienda, ma il mercato non prevede sconti, tantomeno per coloro che avranno l’onere e l’onore di tenere le redini dell’impresa.
Oltre il brand
Oltre al budget, ai bilanci e agli investimenti c’è molto di più: il buon nome di chi quell’azienda l’ha creata. Questa cultura, questi valori, appartengono a migliaia di realtà distribuite in tutto il territorio nazionale. Una costellazione di saperi, tradizione e innovazione che in Italia rappresenta un elemento portante della cultura del lavoro.
Le imprese a conduzione famigliare sono un fiore all’occhiello per un Made in Italy che non vive di solo brand, ma che si impegna ogni giorno a tutela dei dipendenti e a beneficio della sua comunità.
L'esempio della "Salvatore Robuschi Pumps"
S&you affianca da sempre il mondo dell’impresa nella sfida quotidiana sui mercati con servizi e proposte che spaziano dalla selezione del personale al consulting. Le aziende di famiglia, in particolare, hanno raccolto negli anni la sfida della globalizzazione, dell’innovazione e della digitalizzazione, declinando creatività e competenza sul piano della modernità e della sostenibilità. Ma cosa succede quando il management passa alla generazione successiva? Come e con quali processi aprire l’azienda ai figli e ai nipoti?
Da Parma al mercato internazionale
La storia della Salvatore Robuschi Pumps, tra i principali produttori di pompe di processo in Italia, è giunta alla quarta generazione. Un viaggio lungo 90 anni, cominciato da Salvatore Robuschi in una piccola officina del centro di Parma nel lontano 1935. Da laboratorio per la riparazione delle pompe, passa alla produzione, con soluzioni sempre più innovative e specializzate. Fino ad assumere oggi, con 70 dipendenti, un ruolo strategico a livello mondiale nei settori alimentare, trattamento acque e chimico-farmaceutico.
L’intervista
Silvia Reverberi - Senior Recruiter S&you Emilia Romagna - ha intervistato Giulio Schiaretti, Amministratore Delegato della “Salvatore Robuschi Pumps”, per condividere alcune riflessioni sul tema del passaggio generazionale in azienda.
Quali sono state le maggiori sfide che avete affrontato durante il passaggio generazionale?
Aver deciso di inserire una nuova figura, Direttore Generale, a cui assegnare tutte le deleghe operative, tra noi e le future generazioni.
Quali misure avete preso per garantire una transizione senza intoppi?
Abbiamo realizzato un “Patto di Famiglia” coinvolgendo tutti i membri della famiglia stessa attraverso l’individuazione di regole chiare per il buon funzionamento del patto e per l’eventuale ingresso dei famigliari in azienda.
Come avete preparato “i successori” per affrontare al meglio il loro nuovo ruolo?
Abbiamo concordato che le future generazioni dovessero lavorare in aziende esterne per almeno 3-5 anni e che facessero ufficialmente richiesta al Cda di aderire al “Patto di famiglia” una volta pronti all’ingresso.
Non abbiamo mai obbligato nessuno ad entrare, bensì proposto a tutti che si potesse operare in azienda con le caratteristiche inserite nel Patto.
Come ha impattato il passaggio generazionale sulla cultura aziendale?
Con molta energia positiva da parte di tutti i collaboratori, che avevano una forte aspettativa a riguardo.
Quanto tempo ha richiesto la pianificazione del passaggio generazionale?
La pianificazione è stata affrontata con largo anticipo, circa 8/10 anni prima, confrontandoci tra soci e avvalendoci del contributo di esperti, in ambito italiano e internazionale.
Avete utilizzato risorse esterne o esperti per facilitare la transizione?
Sì, ci siamo rivolti a consulenti specifici che ci hanno aiutato a redigere il “Patto di famiglia”, propedeutico al passaggio generazionale.
Come state garantendo il mantenimento dei valori e della missione aziendale attraverso il passaggio generazionale?
Lavoriamo ogni giorno affinché i valori espressi dalla prossima generazione siano i medesimi di quelli che hanno ispirato le generazioni precedenti.
Che consigli darebbe ad altri leader aziendali che stanno preparando un passaggio generazionale?
È di fondamentale importanza fissare delle date improrogabili per il completo passaggio di deleghe alle nuove generazioni. Un obiettivo da conseguire in un tempo non troppo lontano. Deleghe che non devono restare sulla carta, ma che vanno tradotte sul piano pratico.
È importante che l’azienda “subisca” un cambiamento, tagliato sulle caratteristiche dei più giovani.
a cura di Silvia Reverberi, Senior Recruiter